Il Credito d’Imposta rappresenta un importante strumento adottato dal governo italiano per promuovere la competitività delle imprese e incentivare gli investimenti in innovazione.
In questa ottica, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha definito un nuovo pacchetto di Credito d’Imposta, volto a sostenere gli investimenti a favore della Transizione 5.0. L’obiettivo è di supportare le imprese che abbracciano l’innovazione, adottando soluzioni anche digitali all’avanguardia mediante interventi di ristrutturazione finalizzati a incrementare l’efficienza energetica e promuovere l’autoconsumo e l'autoproduzione di energia rinnovabile del proprio sito produttivo.
In attesa della pubblicazione del decreto attuativo per l’operatività dell’incentivo, vediamo di seguito la sintesi delle disposizioni contenute nel Decreto Transizione 5.0 (art. 38 del decreto-legge n. 19).
Può accedere all’incentivo qualsiasi impresa con sede in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalle dimensioni e dal regime fiscale di determinazione del reddito.
Il credito d’imposta per la Transizione 5.0 sostiene gli investimenti in beni strumentali interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, a condizione che questi investimenti contribuiscano ad una riduzione dei consumi energetici.
Gli investimenti finanziabili comprendono acquisto di beni materiali o immateriali nuovi mirati a ridurre i consumi energetici.
Qui l’elenco dettagliato dei beni su cui è necessario attivare un investimento, ai quali si aggiungono anche i beni indicati al comma 4 art. 38 del decreto-legge in oggetto.
Considerando i consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio degli investimenti, i risultati minimi, da raggiungere in termini di risparmio di energia, sono del:
OPPURE
In relazione agli investimenti sui beni indicati sopra, è possibile ottenere finanziamenti anche per:
1. acquisto di beni materiali nuovi necessari all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, ad eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta.
Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, sono considerati ammissibili esclusivamente quelli menzionati all’articolo 12, comma 1, lettere a), b) e c) del decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181.
2. spese dedicate alla formazione del personale per lo sviluppo di competenze relative ai temi della transizione digitale e energetica.
Le risorse destinate al credito d’imposta sono 6,3 miliardi di euro, grazie alla nuova versione del PNRR, per investimenti effettuati nel periodo compreso tra l'1 gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025.
La dotazione si distribuisce nel seguente modo:
Le aliquote a cui le imprese possono accedere variano in base a se l’intervento è sulla struttura produttiva o su un processo industriale specifico, alla quota di investimento e alla classe di efficienza energetica raggiunta (definite in 3 classi*).
È prevista una maggiorazione delle aliquote, fino al 63%, nel caso in cui le imprese decidano di installare anche impianti fotovoltaici.
Per la formazione l’aliquota prevista è del 10% su un investimento massimo di 300 mila euro.
Classe I | Classe II | Classe III | |
Struttura produttiva | risparmio energetico
tra il 3-6% |
risparmio energetico
tra il 6-10% |
risparmio energetico
maggiore del 10% |
Processo produttivo | risparmio energetico tra il 5-10% | risparmio energetico tra il 10-15% | risparmio energetico maggiore del 15% |
*Le tre classi di efficienza energetica sono categorizzate in base al grado di miglioramento delle prestazioni energetiche ottenuto attraverso gli interventi |
Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni disponibili per i medesimi investimenti, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto. Ad esempio l’incentivo può essere cumulabile con i bandi regionali PR FESR. Al contrario, non può essere cumulabile con il credito d’imposta per la Transizione 4.0 e investimenti nella ZES unica.
Per accedere al credito d’imposta è necessario certificare il progetto sia “ex ante”, per attestarne la conformità ai criteri minimi di riduzione del consumo di energia, sia “ex post” per verificare l'effettiva realizzazione degli investimenti in corrispondenza con quanto dichiarato “ex ante”.
La Diagnosi Energetica è lo strumento essenziale per garantire che ogni investimento effettuato conduca a miglioramenti significativi in termini di efficienza energetica e risparmio di energia per il fabbisogno aziendale o per processi industriali specifici.
In fase iniziale, la Diagnosi Energetica:
A fine lavori, la Diagnosi Energetica fornisce la certificazione “ex post” che attesta l'effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto dichiarato nella certificazione “ex ante”.
Per le PMI è previsto un aumento del credito d’imposta, per un importo fino a 10.000,00€, al fine di sostenere i costi legati alla produzione obbligatoria delle certificazioni energetiche.
Certimac, organismo di ricerca e certificazione fondato da ENEA e CNR, affianca le imprese nei loro percorsi di innovazione tecnologica avanzata e sostenibile, decarbonizzazione ed efficientamento energetico della struttura produttiva e di processi produttivi specifici.
Con le unità tecniche dedicate a Materiali, Energia e Sostenibilità, offriamo servizi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per la realizzazione di progetti focalizzati sulla transizione energetica e decarbonizzazione, materiali ad alte prestazioni ed a basso impatto ambientale.
In particolare, Certimac dispone di EGE certificati secondo la norma UNI CEI 11339, pronti ad offrire i seguenti servizi:
I nostri specialisti possono fornirvi le informazioni su come attivare percorsi di transizione energetica ed ecologica beneficiando del Credito d’Imposta per la Transizione 5.0.
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