La misura del Credito d’Imposta si pone l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare attraverso lo strumento del beneficio fiscale (il "credito d'imposta" appunto) istituito alcuni anni fa dai commi 198-209 della legge n. 160/2019.
La legge di Bilancio 2022 ha introdotto una serie di variazioni che regolano i crediti d’imposta per il 2023.
Le nuove norme prevedono la proroga dei diversi crediti, con scadenze differenziate, e una rimodulazione degli importi fruibili, classificando in quadro piuttosto articolato i diversi tipi di attività oggetto di agevolazione. Rimangono in ogni caso valide la disciplina di base e gli obiettivi sottesi all’agevolazione.
Tutte le imprese possono richiedere il credito d’imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, purchè siano residenti nel territorio italiano (incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti).
→ Definizione
Sono considerate attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d'imposta le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico o tecnologico (art. 1, comma 200 della Legge n. 160/2019).
Per le definizioni di tali attività si rimanda all’art. 2 del Decreto attuativo del 26 maggio 2020 del Ministero dello Sviluppo Economico, tenendo conto dei principi generali e dei criteri contenuti nel Manuale di Frascati dell'OCSE.
→ Spese ammissibili
Le spese ammissibili che rientrano nell’incentivo per gli investimenti in Ricerca e Sviluppo sono:
→ Beneficio fiscale
Dal 1 gennaio 2023 fino al 31 dicembre 2031, il credito d’imposta a cui le imprese possono accedere è pari al 10% della relativa base di calcolo (assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili) e nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro.
→ Definizione
Ai sensi dell'art. 1, comma 201 della legge n. 160/2019, sono considerate attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d'imposta le attività, diverse da quelle di ricerca e sviluppo, finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati.
Per prodotto o processo di produzione nuovo o sostanzialmente migliorato si intende un bene materiale o immateriale o un servizio o un processo che si differenzia, rispetto a quelli già realizzati o applicati dall'impresa, sul piano delle caratteristiche tecnologiche o delle prestazioni o dell'ecocompatibilità o dell'ergonomia o per altri elementi sostanziali rilevanti nei diversi settori produttivi.
La classificazione delle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d'imposta è operata sulla base delle regole indicate nell'art. 3 del Decreto attuativo del 26 maggio 2020, tenendo conto dei principi generali e dei criteri contenuti nelle linee guida elaborate dall'OCSE nel Manuale di Oslo.
→ Spese ammissibili
Le spese ammissibili che rientrano nell’incentivo per gli investimenti in Innovazione Tecnologica sono:
→ Beneficio fiscale
Dal 1 gennaio 2023 fino al 31 dicembre 2023, il credito d’imposta a cui le imprese possono accedere è pari al 10% della relativa base di calcolo (assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili) e nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
Mentre dal 1 gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2025, in misura pari al 5%, nel limite massimo di 2 milioni (nuovo comma 203-ter dell’art. 1 della legge di Bilancio 2020).
→ Definizione
Nell’ambito delle attività di innovazione tecnologica di cui sopra, quando siano finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 prevedono percentuali di beneficio più alte e tempistiche diverse.
Per una corretta applicazione delle definizioni si rimanda all’art. 5 del Decreto attuativo del 26 maggio 2020, tenendo conto dei principi generali e dei criteri contenuti nelle linee guida elaborate dall'OCSE nel Manuale di Oslo.
→ Spese ammissibili
Le spese ammissibili che rientrano nell’incentivo per gli investimenti in Innovazione Tecnologica per la Transizione Digitale ed Ecologica sono:
→ Beneficio fiscale
Per le spese nelle attività di innovazione tecnologica con obiettivo di transizione ecologica o innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta a cui le imprese possono accedere è:
- fino al periodo d’imposta 2022, nella misura già fruibile per il 2021, pari al 15%, nel limite annuale di 2 milioni;
- per il periodo d’imposta 2023, in misura pari al 10%, nel limite annuale di 4 milioni (nuovo comma 203-quinques dell’art. 1, legge n. 160/2019);
- per i periodi d’imposta 2024 e 2025, in misura pari al 5%, nel limite annuale di 4 milioni (nuovo comma 203-sexies dell’art. 1, legge. 160/2019).
→ Definizione
Si considerano attività ammissibili al credito d'imposta i lavori di design e ideazione estetica (diversi da quelli svolti nell'ambito delle attività di ricerca e sviluppo e di innovazione tecnologica), finalizzati ad innovare in modo significativo i prodotti dell'impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali, quali, ad esempio, le caratteristiche delle linee, dei contorni, dei colori, della struttura superficiale, degli ornamenti.
A questi effetti, per prodotto s'intende qualsiasi oggetto industriale o artigianale, compresi i componenti di prodotti complessi, gli imballaggi, le presentazioni, i simboli grafici e caratteri tipografici.
Per le definizioni di tali attività si rimanda all’art. 4 del Decreto attuativo del 26 maggio 2020 del Ministero dello Sviluppo Economico.
→ Spese ammissibili
Le spese ammissibili che rientrano nell’incentivo per gli investimenti in Design e Ideazione Estetica sono:
→ Beneficio fiscale
Il credito d’imposta è riconosciuto:
- fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023 in misura pari al 10%, nel limite massimo di 2 milioni,
- mentre dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 (2024, per i soggetti “solari”) e fino a quello in corso al 31 dicembre 2025, in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni (nuovo comma 203-quater dell’art. 1, legge n. 160/2019).
Se si rispettano i massimali indicati, è possibile applicare il beneficio fiscale anche per più attività ammissibili nello stesso periodo d’imposta.
Inoltre, è cumulabile con altri aiuti che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione non si superi il costo sostenuto.
Per accedere al credito d’imposta le imprese interessate devono:
Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione presentando il modello F24 all’Agenzia delle Entrate;
La Legge n. 197/2022 (Legge di Bilancio 2023) introduce dei cambiamenti per il beneficio fiscale in ricerca e sviluppo riconosciuto alle aree del Mezzogiorno.
Nello specifico, il comma 268 estende le misure del credito d’imposta potenziato anche per l’anno 2023. In altre parole, le agevolazioni riconosciute alle diverse categorie di imprese sono le seguenti:
Inoltre, aumentano le risorse destinate al beneficio fiscale:
Allo stesso tempo, però, la proroga del credito d’imposta comporta una riduzione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) pari a 55,2 milioni di euro per ciascuna annualità 2023-2025.
Gli specialisti di Certimac possono aiutarvi a beneficiare del credito d’imposta supportando la vostra impresa in modo completo: dalla definizione e svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo e innovazione tecnologica sino alla presentazione della richiesta del credito d’imposta per ottenere il beneficio fiscale.
I servizi che offriamo di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione tecnologica per la transizione ecologica ed energetica rientrano nelle spese ammissibili del credito d’imposta: operiamo come soggetto commissionario per contratti di ricerca extra muros o consulenza specialistica da parte dell’azienda committente che beneficia del credito.
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